Tertenia, tutta da visitare

Museo Albino Manca

Il museo, dedicato alla vicenda artistica di Albino Manca, ospita la sua donazione di bronzi, marmi, crete, medaglie, dipinti, argenti e cere.
Manca nacque a Tertenia nel 1898 e vi crebbe, rivelando precoci attitudini artistiche. Volontario nella Grande Guerra, completò la formazione artistica nel 1926 presso l'Accademia di Belle Arti di Roma. Nella capitale poté godere del mecenatismo dei conti Leopardi, frequentando gli ambienti mondani ed assorbendo in profondità quel gusto classico che costituisce la cifra più evidente della sua arte.
Realizzò in quegli anni numerosi ritratti di personalità (della duchessa delle Puglie in abito nuziale, di Mussolini e di vari ambasciatori e nobildonne) e bronzi di vario soggetto (tra questi la “ Fanciulla dormiente”, che ebbe grande successo di critica nel 1935 alla Quadriennale Romana). Scultore elegante e sensibile, Manca non mancò di esprimersi con la magniloquenza tipica della cultura del tempo, come testimoniano le quattro colossali statue bronzee realizzate per la Legione dei Carabinieri a Cagliari.
Nel 1938 lasciò Roma ed emigrò a New York, stabilendosi a Greenwich Village, il quartiere degli artisti. Di carattere tenace, superò le difficoltà dei primi anni, avendo finalmente modo di dimostrare il proprio talento. Fu chiamato a lavorare da enti pubblici e privati nella scultura monumentale e miniaturistica, nel cesello, nello sbalzo, nella gioielleria (che rivelava influenze Liberty e dell’arte giapponese), nella medaglistica e nella ritrattistica. Ottenne il massimo riconoscimento vincendo la gara per il monumento ai caduti nell’Atlantico (East Coast War Memorial), con la gigantesca aquila di bronzo del Battery Park, sull'estrema punta di Manhattan.
Il monumento venne inaugurato dal Presidente Kennedy nel 1963. Un modellino in bronzo, di dimensioni ridotte, della stessa aquila, dono dell’artista, orna la piazza di Tertenia. Nel 1965, in occasione della storica visita di Paolo VI a New York, fu ancora il Manca a coniare la medaglia d'oro commemorativa. Sempre a New York, nel 1969, l’artista realizzò il grande cancello di bronzo del Children Zoo, che disegna, nelle armoniose forme della fiaba, i tre regni della natura: la terra, il mare e l’aria.
Albino Manca morì a New York nel 1976, la sua salma riposa a Tertenia.

Perché è importante visitarlo
E’ un’occasione per scoprire un artista di talento, dall’interessante storia personale, che ha operato con successo, oltre i limiti dell’isola, in Italia e in America, utilizzando diversi linguaggi e tecniche artistiche.

Servizi e Informazioni
Indirizzo: Tertenia, via Doria 12
Tel. 0782 908015
Cell. 340 9384983
Biglietto:
€ 6,00 biglietto intero (età maggiore di 12 anni, compresi residenti, insegnanti e pensionati)
€ 3,00 biglietto ridotto (età compresa tra 6 e 12 anni, scolaresche e gruppi sopra le 15 unità)
Biglietto gratuito (età inferiore a 6 anni e portatori di handicap)
E-mail: museoalbinomanca@gmail.com
Profilo facebook: Museo Albino Manca (museoalbinomanca@gmail.com)
Sito internet: www.museoalbinomanca.it
Visita guidata compresa nel prezzo del biglietto.



Torre di San Giovanni di Sarrala

Il contesto ambientale
La torre, da sempre chiamata di San Giovanni di Sarrala o di Tertenia, controllava la zona tra la Quirra e il Capo Sferracavallo, per sventare eventuali sbarchi di barbareschi.

Descrizione
La torre, in conci di granito, ha forma troncoconica. L'altezza fino al lastrico della terrazza superiore è di m 11, il diametro di base m 12,30. L'ingresso originario si apriva verso O ad un'altezza di 4,5 m dal suolo ed era protetto, nel piano superiore, da una garitta; la guardiola attualmente non è in situ, ma ne rimangono tracce nel paramento murario. Nel primo piano vi è la casamatta, la camera voltata a prova di bomba, che presenta, nella struttura, caratteristiche simili a quelle coeve di Cannai e di Calasetta. Nella piazza d'armi, cioè nella terrazza superiore, in comunicazione con la casamatta attraverso una botola centrale, vi sono, nel lato mare, le cannoniere con le merlature e gli spazi riservati alle garitte. Appoggiata al parapetto verso terra era costruita la mezzaluna, una struttura leggera, dalla forma semicircolare, realizzata in canne e coppi, il cui scopo era quello di proteggere le munizioni e gli uomini della torre per la notte.
Non si hanno notizie certe sulla data di costruzione della torre, in quanto manca qualsiasi segnalazione della sua esistenza nelle carte del XVII secolo. Compare per la prima volta, disegnata da Colombino, in "Nova et accurata totius Sardiniae tabula", nell'anno 1720. La torre daterebbe, quindi, ai primi decenni del XVIII secolo. Fu realizzata soprattutto per compensare la mancanza di difesa dell'area litoranea compresa tra il Capo San Lorenzo del salto di Quirra e la torre di Barì, ma soprattutto per sorvegliare la sottostante "Cala francese", frequentata assiduamente da flottiglie di mori.
La torre fu visitata dal piemontese Ripol, nel 1767, che la descrisse come torre "gagliarda", da difesa pesante, munita di quattro cannoni, quattro spingarde, otto fucili e una guarnigione composta da un "alcaide" (il capitano della torre), un artigliere e quattro soldati (nel 1794 ridotti a tre). Nel 1798 sono documentati alcuni lavori di riparazione.
Nel 1812 la torre fu assediata da navi da guerra tunisine che avevano attaccato anche le torri di Porto Giunco, dei Cavoli e Serpentara; per 10 ore circa l'alcaide e i torrieri resistettero all'assalto barbaresco, fino all'arrivo di un contingente di miliziani che respinsero gli attaccanti. La torre riportò diversi danni, quali il crollo di parte della santabarbara e l'incendio del boccaporto. Finalmente nel 1829 su progetto del regio architetto Melis fu riparata, insieme a quelle di Capo Ferrato e Porto Corallo.
Nel 1851, nove anni dopo la soppressione della Reale Amministrazione delle Torri, la torre venne abbandonata. Durante la seconda guerra mondiale venne ristrutturata e adattata a bunker, causando uno stravolgimento degli spazi originari; la cisterna, all'interno, venne dotata di un camminamento circolare con otto feritoie disposte a raggiera, mentre una nuova scala collegava questo ambiente con la sala al primo piano, a sua volta dotata di altrettante aperture per le mitragliatici.
Il restauro del 1990 ha ripristinato in parte le condizioni originarie.

Come arrivare
Tertenia è lungo la SS 125 (orientale sarda). Dal paese, per raggiungere la torre, bisogna percorrere la strada provinciale che asseconda il Rio Sibili e che porta al mare in direzione Torre di San Giovanni.

Spiagge di Sarrala

Descrizione
Lungo la costa del comune di Tertenia in Ogliastra, incontriamo la spiaggia di Sarrala, nella bellissima fascia costiera della Sardegna orientale.

Posta di fianco al promontorio su cui sorge la torre aragonese di San Giovanni di Sarrala, la spiaggia si presenta come una distesa a mezzaluna, di sabbia bianca che si mesta a ciottoli in alcune porzioni dell'arenile. Il mare cristallino ha un fondale basso e sabbioso, e si presenta di un colore che varia tra il celeste ed il verde. Mai estremamente affollata, non si riscontra la presenza di posidonie, piuttosto riparata dai venti.

Come arrivare alla spiaggia
Procedere sulla nuova SS 125 in direzione Marina di Tertenia, prendere lo svincolo e poi svoltare a destra allo stop. Procedere sempre dritti per qualche kilometro. Seguire dunque le indicazioni per la Torre di S. Giovanni, procedere sempre dritti ignorando i primi bivi: dovrete girare al quarto incrocio che troverete sulla sinistra e che coincide con la fine di una piccola pista di go-kart (sulla destra).

Servizi della spiaggia
Sono presenti diversi punti ristoro, un ampio parcheggio, villaggi turistici, camping ed un ristorante nelle immediate vicinanze.

Cosa vedere nelle vicinanze
Nelle vicinanze della spiaggia di Sarrala, oltre la Torre è possibile visitare numerosi nuraghi, alcuni anche appositamente segnalati dai cartelli turistici per poter essere facilmente raggiunti.

Eccellenze Gastronomiche

Caseificio Cooperativa Latteria Sociale SANT’ANTONIO Tertenia
Opera da circa 40 anni nella produzione di formaggi ovi – caprini semicotti rappresentando la realtà produttiva più rilevante nell’intera area dell’Ogliastra e per quella parte del Sarrabus di più immediata gravitazione. La Cooperativa S. Antonio garantisce un servizio di qualità e serietà proponendo prezzi competitivi garantendo un prodotto di alta qualità.
La lavorazione e la vendita dei nostri prodotti copre una superficie m² 2594 e permette un più efficiente servizio alla clientela.
Nel 2007 ottiene la certificazione del Pecorio Sardo la D.O.P.

Contatti
Cooperativa Latteria Sociale
S. ANTONIO
Tertenia
Zona Industriale * Località S. Pietro 08047 Tertenia Nu
Tel. 0782 93713 - 078293390 - 078293113
Sito www.caseificiotertenia.it/index.html
e-mail caseificio.tertenia@tiscali.it

Eventi culturali

Su Biginau Antigu a Tertenia - L'antico vicinato
Su Biginau Antigu, l'antico vicinato, è una manifestazione che ci fa rivivere la quotidianità del passato attraverso l'allestimento di vecchie abitazioni del paese. La manifestazione si sviluppa lungo le vie del centro storico del paese coinvolgendo espositori e artigiani. Botteghe di fabbri, falegnami e tessitori verranno ricreate e mostrate al pubblico.

La cultura sarda passa anche per il cibo, per questo sono previste degustazioni e laboratori sulla lavorazione del pane pintau, sa fregula, marraconisi de ungra e is culurgionis. Ci saranno anche gli apicultori con le arnie, e casari che prepareranno il formaggio in su Barracu.

Edizione passata
Grande successo, a Tertenia, per la “due giorni” di manifestazioni legate alla quttordicesima edizione di “Su Biginau antigu”, ovvero l’antico vicinato. La manifestazione si è tenuta giovedì e venerdì dalle ore 19 fino all’una della notte. L’organizzazione è stata della Pro loco, con il patrocinio del Comune. Così come era stato spiegato dagli organizzatori «il centro storico del paese sarà palcoscenico degli antichi mestieri in un percorso tra profumi e sapori delle specialità gastronomiche tipiche terteniesi».
E ancora, era stato annunciato: «Il paese fa rivivere uno spaccato della vita di fine Ottocento inizio Novecento attraverso l'allestimento delle case antiche ancora esistenti, i mestieri antichi e la degustazione dei piatti tipici».
Lungo le vie interessate dalla manifestazione si sono potute ascoltare le musiche delle launeddas e vedere i balli del gruppo folk di Tertenia.
L’ingresso al percorso è stato gratuito.
Come già detto, la quattordicesima edizione di “Su Biginau antigu” ha fatto registrare importanti presenze. Segno che determinate manifestazioni continuano a catalizzare l’interesse non solo degli ogliastrini, ma anche dei flussi vacanzieri presenti nell’area dell’ex provincia. (l.cu.)